Grande successo dell’ultimo Workshop LDC “Digitalizzazione e Logistica, il binomio del nostro futuro”

Procedere rapidamente nella definizione dei bandi per la cybersecurity nel sistema logistico e nei porti (fra l’altro oggetto venerdì scorso di un attacco da parte di hacker russi); serrare le fila per rendere spendibili quei 253 milioni che il Pnrr assegna alla digitalizzazione del sistema portuale e logistico e dei quali non è stato ancora utilizzato neppure un centesimo, per evitare che in fase di riassegnazione dei fondi del Piano rischino di essere ridimensionati; ragionare in modo innovativo per colmare il vuoto di idee sul tema digitalizzazione, anche sfruttando le capacità di coordinamento sulla cosiddetta Internet subacquea e sulla formazione; e infine, per evitare che si verifichi in futuro, promuovere presso il Governo Italiano il rapido recepimento della  direttiva Nis 2 sulla cyber e al tempo stesso spingere molte Autorità di Sistema Portuale (specie nel Mezzogiorno) a dotarsi  di PCS (Port Community Systems); PCS che rappresentano la base indispensabile per pianificare e realizzare una Piattaforma logistica nazionale che sia in grado di trovare nella digitalizzazione i metodi per incrementare l’efficienza del sistema logistico e portuale nazionale, e per garantire allo stesso quei livelli di sicurezza che oggi sembrano non essere sufficienti per fronteggiare i rischi alla cyber security.

Queste le principali indicazioni che il Presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo e il suo Vicepresidente, Davide Falteri, hanno fatto emergere con forza a un appuntamento organizzato a Genova con il preciso scopo di rilanciare quella Logistic Digital Community che proprio a Genova era stata costituita nell’ottobre del 2021 e che oggi si candida a svolgere non solo un ruolo tecnico e progettuale, nonché di coordinamento fra i vari soggetti pubblici e privati che interagiscono sulla filiera logistica, ma anche quello, difficile, di imprimere un vero e proprio scossone all’inerzia di un sistema, che salvo alcune aree di eccellenza (a Genova come a La Spezia e in altri porti del Nord Italia), non è riuscito sulla digitalizzazione a compiere il necessario salto di qualità.

Un salto che – è emerso dal convegno di Genova – deve basarsi su tre pilastri, il coordinamento, l’innovazione tecnologica (testimoniata ad esempio dal caso spezzino di coordinamento fra digitalizzazione, tematiche portuali e tematiche relative al riscaldamento globale), ma anche la formazione di nuove professionalità di cui il Paese è drammaticamente privo.

Sono intervenuti al convegno di Palazzo della Meridiana a Genova: Davide Falteri (Vicepresidente Federlogistica), Paolo Signorini (Presidente ADSP Mar Ligure Occidentale), Mario Sommariva (Presidente ADSP Mar Ligure Orientale), Marco Mattiocco (Agenzia delle Dogane), Luigi Merlo (Presidente Federlogistica), Gian Enzo Duci (VicePresidente Conftrasporto), Domenico Cimei (Alma Viva), Giacomo Speretta (Gruppo Leonardo), Paola Girdinio (Centro di Competenza Start 4.0), Giorgio Moroni (Free to X), Marco Bucci (Sindaco della città di Genova), Marco Barbagelata (Stam), Salvatore Avena (La Spezia Port Service), Chiara Petrioli (WSense) e Valter Cravero (Amazon Web Services).